Il patto che ci lega by Giorgio Napolitano

Il patto che ci lega by Giorgio Napolitano

autore:Giorgio, Napolitano [Napolitano, Giorgio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Fuori collana
ISBN: 9788815307712
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2011-10-14T22:00:00+00:00


Non dimenticare, non rimuovere

Intervento alla celebrazione della seconda ricorrenza del Giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice. Palazzo del Quirinale, 9 maggio 2009.

Signor Presidente della Camera, signori rappresentanti del Senato e della Corte Costituzionale, signori ministri, cari amici che siete qui in rappresentanza di tante famiglie ferite a cui lo Stato democratico deve sempre e in concreto restare vicino, questa seconda celebrazione del Giorno della Memoria, istituito con legge del 4 maggio 2007, si pone in piena continuità con la celebrazione dello scorso anno, tendendo ad arricchirne, nello stesso spirito, il quadro di riferimento e la valenza storica. Il 9 maggio 2008 concentrammo l’attenzione sulla vicenda e sulle figure delle vittime del terrorismo italiano: e riprenderò anche oggi quel filone sempre così scottante e sensibile.

Ma in primo luogo saluto lo sforzo che si è fatto per integrare in una visione unitaria e pienamente comprensiva del Giorno della Memoria il ricordo degli italiani, militari e civili, caduti nelle missioni che hanno visto il nostro paese impegnato, in diverse aree di crisi, a sostegno della pace e contro il terrorismo internazionale. A ricordare quei caduti e a onorarne la memoria ha dato un essenziale, esauriente contributo l’impegno, e in special modo la bella pubblicazione del Ministero della Difesa. Si parte dai precedenti più lontani, dagli anni ’50 e ’60 del secolo da poco conclusosi, per giungere alla lunga teoria dei sacrifici di vite italiane nelle maggiori missioni degli anni ’90 e dei primi anni Duemila in Kosovo, in Iraq, in Afghanistan. Quei volti, quelle medaglie ci raccontano storie di dedizione alla causa, di coraggio e di eroismo, che toccarono il culmine in quel tragico 12 novembre di oltre cinque anni fa a Nassirya, e che era giusto venissero tutte rievocate e onorate. Desidero ringraziare personalmente il Ministro della Difesa per questo risultato, che concorre a rendere sempre più rappresentativa la celebrazione del Giorno della Memoria.

Nello stesso tempo rivolgiamo oggi la nostra attenzione e il nostro omaggio alle vittime delle stragi di matrice terroristica. Già un anno fa, in questa sala, ricordai come a partire dalla fine degli anni ’60 dello scorso secolo «si incrociarono in Italia diverse trame eversive, da un lato di destra neofascista e di impronta reazionaria, con connivenze anche in seno ad apparati dello Stato, dall’altro di sinistra estremista e rivoluzionaria», fino al «dilagare del terrorismo delle Brigate Rosse». Fu quest’ultimo, dominante fenomeno che mettemmo allora a fuoco, assumendo come emblematico il terribile momento dell’uccisione, dopo angosciosa prigionia, di Aldo Moro, alla cui personalità e al cui sacrificio indirizzo nuovamente il mio riconoscente pensiero, salutandone affettuosamente i familiari.

Nell’odierna celebrazione mettiamo invece a fuoco la prima di una serie di vicende devastanti: la strage di Piazza Fontana a Milano, di cui sta per ricorrere il quarantesimo anniversario.

Ricordare quella strage e con essa l’avvio di una oscura strategia della tensione, come spesso fu chiamata, significa ricordare una lunga e tormentatissima vicenda di indagini e di processi, da cui non si è riusciti a far scaturire un’esauriente verità giudiziaria.



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